L’analisi delle immagini radiografiche rappresenta il centro della diagnosi di un terzo molare in disodontiasi e viene fatta dal Chirurgo Orale durante la visita (vedi anche “Il dente del giudizio. La visita dal Chirurgo Orale).
L’esame radiografico di primo livello per tale valutazione diagnostica è la radiografia Ortopanoramica (OPT) che va effettuata sempre come esame di screening nei ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Nel giovane adulto infatti, di età compresa grossolanamente tra i 18 e i 25 anni, l’estrazione anche profilattica dei terzi molari trova la sua massima indicazione perché gravata da sequele e complicanze nettamente inferiori rispetto alla estrazione effettuata in età più tardiva.
La radiografia Ortopanoramica è complementare all’esame clinico (= visita) e, per quanto si tratti di una radiografia grossolana, di screening appunto, ha un ottimo rapporto costo-beneficio sia in termini economici sia biologici per la diagnosi dei terzi molari, perchè fornisce informazioni indispensabili riguardo lo stato di eruzione, l’inclinazione e il tragitto eruttivo, nonché la eventuale presenza di patologie ad esempio di natura cistica o degenerativa a carico di tutti e quattro questi elementi dentari, nonchè informazioni sui denti adiacenti, le strutture anatomiche contigue ad essi e le struttura ossee che li accolgono. Molto spesso una radiografia Ortopanoramica è sufficiente a fare diagnosi corretta ed eventualmente pianificare l’estrazione chirurgica di tutti e quattro i terzi molari.
Il bravo chirurgo sa che la fase diagnostica non va sottovalutata, e sa anche che da una comprensione profonda della situazione anatomica (posizione tridimensionale del dente, rapporti con strutture adiacenti) dipende una accurata pianificazione chirurgica, che è la chiave del successo clinico.
Facendo specifico riferimento ai terzi molari inferiori, che sono di solito i soli che pongono problematiche di complessità diagnostica e poi chirurgica (contrariamente ai terzi molari superiori che normalmente non presentano particolari difficoltà), gli elementi che il chirurgo orale guarderà sulla OPT sono:
- la inclinazione del dente (verticale, mesioverso, orizzontale, distoverso)
- la profondità del dente (superficiale, medio, profondo)
- lo spazio a disposizione per estrarlo davanti alla branca montante (= porzione verticale della mandibola), cioè la cosiddetta classe di Pell & Gregory, dai nomi dei ricercatori che la categorizzarono
- la conformazione delle radici e i rapporti che esse contraggono con le strutture anatomiche contigue
Ad esempio un terzo molare può essere verticale, mesioverso, orizzontale, distoverso, e ciascuno di essi può essere superficiale, medio o profondo:
La posizione del dente, intesa come inclinazione rispetto al piano occlusale e profondità di inclusione, influenza fortemente la tecnica estrattiva e il grado di difficoltà dell’intervento. Esistono casi estremi di profondità in cui la estrazione del dente – in assenza di comunicazione dello stesso con il cavo orale e in assenza di segni e sintomi di patologia – non è assolutamente consigliabile.
Anche la classe di Pell & Gregory è molto importante per prevedere le difficoltà chirurgiche di estrazione. Essa si determina misurando lo spazio disponibile tra la parte più convessa della superficie posteriore del secondo molare e la superficie anteriore della branca montante (= parte verticale) della mandibola. In sostanza, la Classe di Pell & Gregory determina lo spazio di manovra che l’operatore ha a disposizione per mobilizzare il dente da estrarre.
L’ultima cosa, ma non per importanza, che il chirurgo deve osservare sulla Ortopanoramica è la presenza di particolari conformazioni radicolari, come ad esempio radici curve o uncinate, o di notevole lunghezza e/o spessore, del dente del giudizio da estrarre. La presenza di tali anomalie anatomiche delle radici può comportare difficoltà di gran lunga maggiori durante le manovre estrattive.
In conclusione, la Ortopanoramica permettendo di avere un’idea di inclinazione, profondità, Classe di Pell & Gregory e conformazione radicolare del terzo molare da estrarre, dà la possibilità di valutare grossolanamente la difficoltà dell’intervento, e di pianificarne a grandi linee la tecnica chirurgica.
Inoltre la OPT dà la possibilità di osservare una eventuale vicinanza o sovrapposizione radiografica del terzo molare inferiore con il Nervo Alveolare Inferiore o la presenza di anomalie apicali così marcate da richiedere indagini radiografiche di approfondimento, quali la Tomografia Computerizzata o TC (vedi anche: “Il dente del giudizio, quando è necessaria la TAC”).
Più raramente, nel caso di un terzo molare superiore, la contiguità al seno mascellare può porre la stessa indicazione. E’ lecito richiedere una TC, che è una immagine radiografica di secondo livello, quando è possibile e necessario avere informazioni aggiuntive sulla condotta chirurgica da seguire, al fine di non incorrere in incidenti e complicanze che erano prevedibili, ed evitabili, con una pianificazione più accurata.